8° FORUM SINO-EUROPEO all’EUROPEAN FILM MARKET di BERLINO

Negli ultimi due anni, l'industria cinematografica cinese si è ripresa a un ritmo più veloce di quella del resto del mondo. Anche se non ha ancora raggiunto le altezze pre-pandemiche, ha superato gli Stati Uniti ed è diventato il più grande mercato del mondo. Durante il panel organizzato da Bridging the Dragon all’interno dell'European Film Market della Berlinale, un team di esperti ha analizzato la situazione attuale per offrire ai partecipanti internazionali delle previsioni sull’andamento di questo mercato.

Zhang Fan, China manager di Bridging the Dragon, ha descritto come un susseguirsi di eventi recenti - COVID-19, le limitazioni di viaggio, le tensioni geopolitiche - abbia allontanato sempre di più la Cina dal resto del mondo. Durante l'ultima stagione infatti, i film nazionali hanno rappresentato l'85% del boxoffice locale.

Anche il numero di coproduzioni internazionali è ai minimi storici, come descritto da Liu Chun, direttore generale della China Film Coproduction Corporation (CFCC). Tuttavia, il nuovo piano quinquennale redatto dall'autorità centrale cinese chiede esplicitamente di potenziare lo scambio internazionale di competenze artistiche e tecniche, di promuovere i film cinesi di qualità nei principali mercati internazionali (anche attraverso la creazione di stand cinesi nei maggiori festival cinematografici) e di favorire le coproduzioni. Il famoso produttore cinese Wang Donghui ha sottolineato come il clima attuale abbia spinto ad un miglioramento nella qualità delle produzioni locali, sia dal punto di vista tecnico che narrativo.

Le opportunità di collaborazione sino-europea sono inoltre favorite da un nuovo trend volto a sopperire all’endemica carenza di contenuti del mercato cinese, lo sfruttamento dei remake. La maggior parte dei film prodotti in questo modo provengono da altri Paesi asiatici, poiché la loro estetica è già vicina ai gusti cinesi, tuttavia si riscontra un interesse sempre maggiore nei confronti dei titoli europei.

Un'altra importante possibilità di collaborazione internazionale è rappresentata dall'animazione. Questo genere infatti presenta caratteristiche intrinseche che ne facilitano l’internazionalizzazione: buona parte del lavoro di produzione può essere svolto online, annullando la distanza geografica che separa i diversi team; i personaggi di un film creato in CGI possono avere connotati neutri - non chiaramente asiatici o occidentali - e l’opera può essere facilmente doppiata in qualsiasi lingua.

In conclusione, tutti gli oratori hanno confermato che, malgrado il presente riservi ancora delle incertezze, il futuro offra importanti occasioni di collaborazione tra l’industria cinematografica europea e quella cinese.

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